Ieri erano bollate semplicemente come “bufale”. Oggi, con la complicità del web, le fake news sono sempre più credibili e si diffondono rapidamente riuscendo spesso ad ammantarsi di un’aura di autenticità difficile da intaccare. Dai siti internet ai presunti esperti fino al vicino di casa, le notizie false, parziali o approssimative sulla salute si moltiplicano e a farne le spese sono sempre i pazienti
Quali effetti ha sul paziente la pluralità di fonti di informazione?
Una forte confusione. Il paziente spesso non trova alcuna coerenza tra le visioni che gli sono state prospettate attraverso i media, in particolare su internet, i conoscenti e persino tra i medici che consulta. Alla nostra Clinica Universitaria afferiscono i casi più gravi, quei pazienti che spesso si sono già rivolti a uno o più specialisti dai quali, magari, hanno avuto riscontri diversi.
Quali tipi di fake news circolano in medicina?
Ve ne sono di diverso tipo e possiamo distinguerle secondo l’effetto che intendono sortire o comunque provocano. Ci sono soprattutto notizie volutamente errate o ambigue con un secondo fine chiarissimo, che può essere la vendita di prodotti o il tentativo di accreditare come scientifica un’informazione che non lo è assolutamente. E poi ci sono le fake news dovute a una cattiva se non inesistente preparazione dell’interlocutore, che non ha alcuna competenza sull’argomento ma comunque diffonde informazioni facendo credere di essere un esperto. Generalmente le condizioni di cui non abbiamo un’immediata comprensione o comunque le più gravi sono quelle su cui proliferano più false informazioni, che fanno leva sui bisogni delle persone.
E in ambito oculistico?
A diffondere le fake news in oculistica sono sedicenti esperti o professionisti della visione, che però non hanno alcuna reale formazione universitaria, mi piace rimarcare che né psicologi, né ottici, né personale ausiliario sanitario e neppure medici non specialisti possono vantare le stesse competenze dei medici specialisti in oftalmologia. Il suggerimento è sempre di verificare ogni informazione con questi professionisti certificati che hanno senz’altro più mezzi per interpretare in maniera corretta ogni novità scientifica. A questo proposito aggiungo che anche i rimedi omeopatici hanno un’efficacia tutta da provare. Si propongono metodo Bates e esercizi di training visivo “dimenticando” che si tratta nella migliore delle ipotesi di ingenue e mai validate stimolazioni spesso offerte a costo di lauti compensi.
Quali sono i rischi di una cattiva informazione?
Prendiamo ad esempio il metodo Bates prima citato, forse il più noto nell’ambito delle cosiddette proposte alternative. È stato pensato il secolo scorso e non solo non ha mai trovato alcun riscontro scientifico ma addirittura contravviene l’anatomia della miopia. Eppure c’è ancora chi crede sia possibile curare malattie come la miopia, la cataratta o il glaucoma facendo degli esercizi inutili se non dannosi. Oppure pensiamo alle malattie degenerative della retina: provare a curarle assumendo vitamine, affidandosi a trattamenti computerizzati o a esercizi di biostimolazione fa perdere tempo prezioso alle cure opportune, le uniche provate scientificamente.
Cosa distingue la medicina ufficiale dalle cure alternative?
In medicina vale solo quanto è stato provato scientificamente, con studi e ricerche. I medici sono una categoria molto scettica: prima che una pratica sia adottata, anche dopo il successo della sperimentazione scientifica, passa sempre del tempo, necessario a superare il vaglio degli altri medici. Nella scienza non c’è spazio per quegli atteggiamenti fideistici che invece sono alla base di tante “medicine alternative”.
E le fake news scientifiche?
Le notizie false che riescono ad approdare alle pagine delle pubblicazioni scientifiche sono le più pericolose anche dopo essere state smascherate. Di solito gli autori godono di un’improvvisa notorietà perché si tratta di notizie dirompenti: scoperte destinate a cambiare le sorti di migliaia di malati o cure quasi miracolose. Caso esemplare quello delle supposte relazioni tra i vaccini e l’autismo ai quali ancora molte persone, sbagliando, credono, o quello della memoria dell’acqua, che ancora trova ascolto.
Quali sono i rischi dell’automedicazione?
Di non sortire alcun effetto, peggiorare la situazione o ritardare l’inizio della terapia necessaria. Così a chi soffre di occhio rosso viene spesso suggerito un vasocostrittore che elimina il rossore ma non il problema facendo perdere tempo prezioso. Non esistono rimedi omeopatici utili in ambito oculistico perché di nessuno è stata provata scientificamente l’efficacia. Il farmacista, in questo contesto, essendo spesso uno dei primi interlocutori del cittadino, dovrebbe subito indirizzare al medico di famiglia e/o allo specialista, l’unico ad avere competenze specifiche.