Insieme a un’alimentazione equilibrata e a una regolare attività fisica, sono la prima strategia contro la trombosi degli arti inferiori, che interessa soprattutto le donne
Sportive, sensuali, affusolate: le gambe delle donne sono tutte belle, ma non sempre sono sane.
A minacciarle, le malattie da trombosi. Più diffuse di quanto si creda, possono causare infarto, ictus ed embolia, portando gravi invalidità o, nei casi più complessi, alla morte. Il trombo, infatti, può ostruire una o più vene del sistema profondo delle gambe o delle braccia. Quando la trombosi colpisce le gambe di solito comincia nelle vene interne del polpaccio o del piede e si estende alle vene della coscia fino all’inguine e oltre. La gamba si gonfia, le vene si dilatano e si induriscono, compare un dolore molto forte e persistente al polpaccio o alla coscia, che non si risolve con farmaci analgesici o antinfiammatori. Più raramente, invece, la trombosi venosa profonda colpisce gli arti superiori.
Per quanto le malattie da trombosi siano molto diffuse e decisamente subdole, possiamo evitarle, conoscendo sintomi e fattori di rischio e modificando i comportamenti che più ci rendono esposti. L’influenza del genere Nelle donne la trombosi può essere venosa profonda o superficiale, comunemente definita flebite, oppure presentarsi come arteriopatia periferica o embolia e manifestare sintomi diversi. La trombosi venosa è frequente nelle donne con varici ed è particolarmente subdola: si presenta con dolori simili a crampi, edemi e gonfiori dell’arto inferiore.
La trombosi di un’arteria delle gambe, invece, è più drammatica: l’arto diventa freddo, dolente e pallido con le dita del piede tendenti al bluastro. Il tutto con difficoltà nel camminare.
LA GRAVIDANZA
Durante i 9 mesi i fattori pro coagulanti aumentano e gli anticoagulanti diminuiscono. Aumentano colesterolo e trigliceridi e la quantità di sangue che il cuore della madre fa circolare, da 5 litri a 7 litri e mezzo, rallenta la circolazione del sangue nelle vene schiacciate dall’aumento dell’utero nell’addome, si riduce l’elasticità delle vene delle gambe: una perfetta situazione per scatenare una trombosi. A rischiare di più sono le fumatrici, le donne in sovrappeso, quelle che già soffrono di vene varicose o hanno avuto una trombosi. E ancora chi ha familiarità per malattie da trombosi, pressione alta e diabete. La trombosi è una malattia pericolosa, ma può essere curata, anche in gravidanza.
LA DIAGNOSI
Quella clinica, basata sui sintomi e sui segni, è poco affidabile. Per questo, quando c’è il sospetto di una trombosi, il paziente deve essere urgentemente avviato a una diagnosi strumentale con un eco-color-doppler e un prelievo per il dosaggio del d-dimero.
LA PREVENZIONE
Non si basa su costosi esami diagnostici, ma prima di tutto su un obiettivo passaggio davanti allo specchio e su un’analisi della qualità dello stile di vita che scegliamo. Una dieta bilanciata, una regolare attività fisica, l’astensione dal fumo e dagli eccessi sono certamente un valido sostegno alla nostra salute e rappresentano un’ottima difesa contro le malattie da trombosi.
LE CALZE ELASTICHE
Oltre allo stile di vita, la prima strategia anti-trombosi è rappresentata dalle calze elastiche. Si tratta di calze che agiscono esercitando una compressione graduata dal basso all’alto, per favorire il ritorno del sangue al cuore migliorando la circolazione. Il loro utilizzo deve essere prescritto da uno specialista a seguito di accurate visite mediche e solo dopo aver escluso la presenza di altre patologie. Prima di indossarle è consigliabile distendersi sollevando le gambe e appoggiandole alla testiera del letto o al muro per favorire il ritorno del sangue al cuore e lo svuotamento delle vene superficiali. È bene rimanere in questa posizione per almeno 5 minuti, massaggiando le gambe dalla punta dei piedi fino all’inguine. Le calze elastiche vanno indossate solo durante il giorno e soprattutto se si prevede di stare tanto tempo in piedi, di camminare o fare attività fisica. Non è necessario, invece, indossarle al mare dove è consigliabile evitare l’esposizione delle gambe al sole durante le ore più calde, mentre sono benefiche frequenti camminate in acqua o nuotate in stile dorso.