La vitamina amica dell’inverno
Intervistando Dott. Filippo Ongaro
L’estate è oramai un ricordo, tra poco arriverà l’inverno e addio sole, almeno per un po’. Sì perché dopo anni di proclami sui danni del sole, ora è emerso un quadro ben diverso. Bruciarsi sotto i raggi, senza dubbio, accelera l’invecchiamento della pelle e aumenta il rischio di sviluppare un melanoma. Però, esporsi alla luce solare è fondamentale per la salute.
Negli ultimi anni si è parlato davvero tanto di Vitamina D. Quali sono i suoi benefici?
Per un lungo periodo si è pensato che questa sostanza fosse legata in particolare alla salute dell’osso. Più recentemente sono però emersi molti altri aspetti che la rendono fondamentale per la nostra salute. Prima di tutto quella che era considerata una vitamina è in realtà un ormone a tutti gli effetti che agisce tramite uno specifico recettore detto VDR, presente in tutte le cellule del nostro organismo. Poi si è capito che favorisce l’assorbimento intestinale di calcio e per questo è fondamentale per la salute ossea. A livello scheletrico la sua azione è quindi indiretta: essa rende disponibile il calcio, ma è la Vitamina K2 che attiva l’osteocalcina, una proteina che permette che il calcio in effetti si depositi nell’osso.
Quali sono i suoi effetti “extra-ossei”?
Effettivamente sono quelli più interessanti e hanno coinvolto maggiormente il mondo della ricerca e della medicina. La Vitamina D ha un effetto fondamentale sul sistema immunitario attivandolo e rendendolo più efficace nel proteggerci dalle malattie. Probabilmente grazie a questo effetto fondamentale, la Vitamina D agisce indirettamente sulla salute del sistema cardiocircolatorio. L’azione di regolazione sul sistema immunitario è particolarmente potente, tanto che la Vitamina D diventa molto utile nell’affrontare patologie complesse come la sclerosi multipla e altre malattie autoimmunitarie.
Come possiamo fare il pieno di Vitamina D?
La Vitamina D viene prodotta grazie all’esposizione della pelle alla luce solare mentre l’apporto alimentare è scarso. Chiaramente, in molte zone del mondo la luce solare è scarsa per molti mesi l’anno. Inoltre, il lavoro moderno e i vestiti rendono sempre più difficile per il nostro organismo produrre quantità sufficienti di questa vitamina.
Quindi è consigliabile un integrazione aggiuntiva?
Oggi sappiamo con certezza da numerosi studi che la carenza di Vitamina D è molto diffusa e, con buona pace di chi rimane contrario agli integratori, assumerne una quantità aggiuntiva è fondamentale per la salute. Un lavoro pubblicato su PLOS ONE lo scorso aprile indica che valori di Vitamina D di 40ng/ml o oltre sono associati con una riduzione del 67% del rischio di sviluppare un tumore nei 4 anni successivi. Per questo motivo, gli autori suggeriscono una revisione dei valori norma di questa vitamina che in genere si attestano tra i 20 e i 100 ng/ml. Cosa vuol dire valore norma? Questa è una bella domanda…Corrisponde al valore ottimale, a quello che ci dà maggiore sicurezza di non ammalarci? O semplicemente indica il livello al di sotto del quale corriamo un rischio maggiore di essere in carenza? O ancora, corrisponde semplicemente alla media riscontrata nella popolazione che fa riferimento ad un determinato laboratorio di analisi? In effetti, per tutte le misurazioni possibili in medicina non vengono mai definiti i valori ottimali, ma le soglie minime e massime superate le quali aumenta il rischio di problemi. Tutto quello che sta in mezzo viene considerato “normale”, qualsiasi cosa questo voglia dire. Se il range di valori è piuttosto stretto il meccanismo potrebbe anche funzionare. Ma se, al contrario è ampio, diventa molto difficile capire in che condizione siamo. Sarebbe come chiedere ad una persona dove vive e che questa ti rispondesse tra Milano e Roma, un po’ vago. Oggi è fondamentale definire i valori ottimali dei parametri che misuriamo per essere certi di rimanere fedeli ad un concetto pieno di salute. Nel caso della Vitamina D questi si attestano attorno ai 50-70 ng/ml.
Ecco perché, oltre a goderci gli ultimi giorni di sole, è utile seguire 3 semplici passi:
1 chiedi al medico di fare il dosaggio della 25-OH Vitamina D con un semplice esame del sangue;
2 se il risultato indica un valore inferiore a 30 ng/ml o tra 30 e 40 sei candidato ad una supplementazione di Vitamina D;
3 una volta decisa la dose idonea con il medico, ripeti il test a distanza di un paio di mesi per verificare il grado di miglioramento.
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