Affrontato regolarmente, non per risolvere una crisi, può essere un momento di alleanza e di sintonizzazione emotiva, utile per valutare la salute del legame, le potenzialità o le regressioni in atto o in potenza.
Il confronto può essere uno strumento per districarsi nella giungla coniugale con maggiore abilità e recuperare la sintonia di quei meccanismi che una volta funzionavano perfettamente
Maria Cristina Tosetti
• Psicologa, Psicoterapeuta
• Operatore Olistico a indirizzo nutrizionale
• Referente Ligure Associazione Genitori Attenti Genova > centerfam.it
Quando si arriva dallo psicologo, in coppia, la maggior parte delle volte è già tardi. Dinamiche conflittuali, incomprensioni, forti disagi covati o conclamati ma comunque protratti per anni portano a situazioni che spesso non lasciano scampo. Rimane lo spazio, nei migliori dei casi, per la conduzione di una buona e ragionevole separazione, consigliata soprattutto in presenza di figli. In altri casi, ci si trova di fronte a vere battaglie, con rappresaglie e un’ostilità reciproca che innesca trappole e agguati che sfiniscono i coniugi. Altro caso comune, è il fulmine a ciel sereno. La separazione arriva improvvisa, incredibilmente inaspettata per uno dei due componenti della coppia.
Perché fare “manutenzione” regolarmenteo
Problemi nascosti, evidenti, non ben gestiti. La foresta delle incomprensioni coniugali è fitta e i motivi per non andare d’accordo possono essere svariati. Di sicuro pensare alla “manutenzione” della coppia prima che accada il peggio è una buona forma di prevenzione di mali peggiori. Approfondire cosa funziona o meno, lavorare sui punti di forza potenziando le risorse presenti, correggere le debolezze evitando le incomprensioni, questo significa, in sintesi, fare un check-up della coppia. Una verifica periodica può dare maggiore stabilità, arricchire di energie, creatività e risorse positive. Perché essere in coppia, di fatto, dovrebbe aumentare e amplificare il benessere, la gioia del singolo e non, come accade alle volte, essere motivo di impoverimento, dolore e infelicità.
La terapia come strumento
Quando si inizia a pensare a un confronto mediato da una figura esterna è utile immaginarlo come uno strumento costruttivo che può dare la possibilità di riconoscere molti aspetti che altrimenti potrebbero essere trascurati e che può migliorare le prestazioni della coppia rendendola più forte. Un modo per far emergere nuove idee e riflessioni sulle questioni prima che si trasformino in problemi o, se lo sono già, per evitare che diventino troppo grandi creando così una condizione di vulnerabilità.
Quali sono le prime valutazioni?
Accettazione: mi chiedo spesso se piaccio veramente al partner? Lui/lei non ama alcuni aspetti del mio carattere e vorrebbe che li cambiassi? Gestione dei conflitti e delle finanze: sappiamo discutere e organizzarci in modo costruttivo? Capacità di perdonare ed empatia: comunichiamo in modo efficace? Vicinanza e intimità: sento che l’altro è dalla mia parte o lo considero antagonista? Condivisione di valori e progetti e complicità: abbiamo la stessa visione della relazione? Atteggiamento verso i figli e spazi di autonomia personale: abbiamo un progetto educativo? Riusciamo a organizzare il tempo in modo da avere spazio anche per noi stessi?