Dall’oculista: in 8 casi su 10 la perdita della vista si può evitare
Prevenzione, controlli regolari e diagnosi precoce per proteggerla
I poeti li definiscono lo specchio dell’anima. I medici uno specchio del nostro stato di salute. Osservando il fondo oculare, si può capire se la persona sia fumatrice, diabetica o ipertesa. I vasi della retina hanno un “disegno” caratteristico diverso a seconda dello stile di vita: se è alterato, la sua “geografia” potrebbe risentirne. Da qui l’importanza di fare check-up regolari della vista per tutta la vita.
Nei paesi sviluppati è prevenibile un caso di cecità o ipovisione su due. Uno studio pubblicato dal British Journal of Ophthalmology evidenzia che, anche se l’incidenza si è ridotta, le cause di deficit visivo importante sono rimaste invariate tra il 1990 e il 2015. Tra queste, la cataratta, gli errori refrattivi non corretti (miopia, astigmatismo e ipermetropia elevati), la degenerazione maculare legata all’età, il glaucoma e le patologie corneali sono ancora oggi le principali cause di cecità planetarie.
In Italia quasi 4 problemi visivi su 10 non sono affrontati per varie ragioni. Pigrizia, dimenticanza e problemi economici rendono più difficile un accesso a una diagnosi tempestiva e alle cure. Nel mondo 253 milioni di persone convivono con una disabilità visiva, delle quali 25 milioni con qualche forma di cecità non trattabile e circa tre miliardi soffrono di problemi oculari importanti e dovrebbero potersi curare. Accessibilità alle cure, diagnosi precoce e riabilitazione visiva sono i temi al centro della Giornata mondiale della vista, promossa dall’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia Onlus e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) in circa 90 città italiane con lo slogan Guarda che è importante.