“Chi ne soffre pensa spesso sia un difetto della propria pelle ritardando così diagnosi e cure.”
Le terapie disponibili
Diagnosticarla è il primo passo. Imparare a controllare i fattori scatenanti quello seguente. Sono oltre 3 milioni gli italiani che soffrono di rosacea, ma molti, finché non peggiorano, pensano si tratti di un difetto della propria pelle.
Delle cure si è discusso all’ultimo congresso della SIDeMaST, la Società Italiana di Dermatologia. «La terapia è basata sulle manifestazioni cliniche del paziente e sulla loro gravità piuttosto che sul sottotipo e sugli aspetti della malattia che il paziente percepisce come più invalidanti» spiega Giuseppe Monfrecola, Direttore della Scuola di Specializzazione in Dermatologia dell’Università Federico II di Napoli.
Il trattamento deve «integrare in maniera combinata o sequenziale tutte le opzioni: farmaci topici, farmaci sistemici, tecniche strumentali».
Tra i farmaci, la brimonidina tartrato 0.5% in gel, un vasocostrittore topico: si usa una volta al giorno per un effetto di 8 ore. L’ivermectina 1% in crema è un antinfiammatorio efficace sul Demodex folliculorum che gioca un ruolo nell’infiammazione e si impiega una volta al giorno in presenza di papule e pustole nelle forme intermedie e gravi. E ancora metronidazolo 0.75 crema o 1% gel oppure ac. azelaico 15% gel, con papule e pustole di grado lieve o intermedio, da applicare due volte/die. Non ultime le capsule di doxiciclina 40 mg: se ne assume una al dì in forme intermedie e gravi o non responsive alle terapie topiche. L’isotretinoina orale in capsule è invece approvata in Italia solo per l’acne grave o resistente e il suo impiego deciso dal dermatologo. Per eliminare i piccoli vasellini dilatati, possono essere utili laserterapia, luce pulsata ed elettroessicazione.