Quando si parla di proteine si dice sempre che ne mangiamo troppe. Nel caso delle persone anziane è spesso il contrario.
Studi condotti in Europa e negli USA mostrano infatti che molti anziani non arrivano a coprire i livelli di assunzione proteica raccomandati per gli adulti (0,9 gr per kg di peso corporeo), livelli che nella terza età andrebbero aumentati fino a 1,2 gr/kg di peso corporeo per favorire un buono stato di salute ed il mantenimento della massa magra.
Ma come incoraggiare adeguati apporti proteici negli anziani?
Un recente studio pubblicato da “Nutrients” ha cercato di rispondere focalizzando l’attenzione sulle fonti proteiche di origine animale.
Dalle risposte di 350 perdone ( età 65 anni ed oltre ) emerge che si tratti di carne, pesce, uova, latte e derivati, la prima strategia per facilitarne il consumo consiste nell’aumentarne la gradevolezza, usando erbe e spezie aromatiche e proponendo ricette semplici, ma gustose che, nel caso della carne, devono tener conto che la sua elevata consistenza può rappresentare un ostacolo. Per il pesce è importante superare i limiti rappresentati dalla sua rapida deperibilita e dalla difficoltà di riconoscerne la freschezza, ancor più se vista e olfatto non sono più quelli di in tempo.
“Nella terza età si è più esposti alle conseguenze di carenze proteiche, pertanto, è importante garantire una assunzione di proteine quantitativamente e qualitativamente adeguata e ben distribuita nei tre pasti principali” – chiarisce la Prof . Mariangela Rondanelli – cattedra di Scienze e Tecniche Dietetiche dell’Università di Pavia.
E prosegue” Occorre prediligere le fonti animali ( pesce, carne, uova, latte e derivati ), in questo caso, per l’elevata qualità delle loro proteine ed alternandole a quelle vegetali ( legumi), da mangiare con pasta, riso o altri cereali.
Da Dott.ssa Carla Favaro – Nutrizionista