Permette all’organismo di espellere gli agenti infettivi e le secrezioni in eccesso ma è anche un campanello d’allarme perché segnala una difficoltà nel passaggio dell’aria nelle vie respiratorie. Come valutarla e quando chiamare il pediatra?
Susanna Esposito
• Professore ordinario di Pediatria presso l’Università degli Studi di Perugia
• Presidente dell’Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici, WAidid > susannaesposito.it > waidid.org
Non è una malattia ma un sintomo: il più caratteristico delle infezioni dell’albero respiratorio. È così frequente in età pediatrica da interessare fino al 36-40% dei bambini in età scolare e pre-scolare. La forma più comune è quella acuta: quasi sempre secondaria a infezioni virali a carico delle vie aeree superiori (Virus Respiratorio Sinciziale, Rinovirus, Adenovirus e Virus Parainfluenzale).
In questi casi, soprattutto all’esordio, la tosse è generalmente stizzosa, secca e scarsamente produttiva e si può accompagnare a febbricola e astenia, con ostruzione nasale o rinorrea. Col passare dei giorni evolve in tosse grassa a causa della progressiva produzione di muco. Di norma tende a risolversi in una o due settimane ma durante l’inverno può persistere più a lungo causando episodi acuti di tosse ricorrente. Una risposta fisiologica
La tosse è il meccanismo adottato dal nostro organismo per espellere sostanze irritanti presenti nelle vie aeree come ad esempio agenti infettivi, smog e fumo di sigaretta o per eliminare l’eccesso di secrezioni che fungono da ostacolo al normale flusso dell’aria.
La tosse è quindi un importante campanello d’allarme: avvisa che esistono difficoltà al normale passaggio dell’aria all’interno delle vie respiratorie e che qualcosa, all’interno dell’albero respiratorio, non funziona al meglio. Spesso a determinare la tosse è il passaggio di muco dalle fosse nasali alla gola che si verifica soprattutto durante i cambi di posizione. Ecco perché si fa sentire soprattutto al mattino appena svegli e quando si va a letto.
Come intervenire
La tosse è un meccanismo naturale di difesa per l’organismo e non va bloccata. Al primo accenno non è quindi necessario somministrare subito mucolitici, espettoranti o sedativi della tosse, che devono essere indicati dal pediatra, in particolare per i bimbi più piccoli. In fase iniziale, si può ricorrere a rimedi semplici ma spesso efficaci. Far bere molto e umidificare gli ambienti.
Praticare lavaggi nasali con la sola soluzione fisiologica per umidificare le vie aeree e, soltanto in casi specifici e sotto controllo medico, l’aerosol con farmaci broncodilatatori e/o cortisonici quando vi è una sottostante componente asmatica o una laringite acuta. Non ultimi i prodotti a base di miele e Althea officinalis in caso di tosse secca o di edera in caso di tosse produttiva. Il ruolo del pediatra.
Prima di somministrare farmaci ai bambini e ai ragazzi è sempre opportuno consultare il pediatra per una valutazione. In particolare, questo è d’obbligo quando il piccolo ha pochi mesi e la tosse è accompagnata da febbre per più di 2 giorni. Ma anche se, più grande, durante un attacco di tosse, le labbra diventano bluastre.
E ancora, quando il bambino respira rapidamente o con difficoltà o la tosse causa rumori respiratori diversi dal solito. Infine quando la tosse è improvvisa e c’è la possibilità che il bambino abbia inalato un oggetto.