LA MANIA DELLO SPORT
Stefania Puglisi
- Psicologo-psicoterapeuta e Mediatore Familiare, Genova
puglisistefania-psicologo-genova.com
Allenamenti continui. Controllo delle prestazioni, dell’alimentazione e del corpo. Obiettivi sempre più ambiziosi, quasi irraggiungibili. Quando questi comportamenti scivolano nella dipendenza?
Overtraining sindrome. Il sovrallenamento è quella condizione fisiologica di squilibrio che deriva da sforzi fisici intensi e troppo ravvicinati che non permettono all’organismo un recupero energetico e neurobiologico e quindi la possibilità di smaltire lo sforzo, ricaricandosi a livello fisico e psicologico. Quando, alla base di questo sovrallenamento, vi è un rapporto non equilibrato, magari maniacale ed eccessivamente intenso, rispetto all’attività sportiva?
Chi sono i maniaci sportivi
I sani nevrotici. Traggono un positivo miglioramento dalla pratica sportiva. Questa è accompagnata da un senso di benessere, di realizzazione e di successo.
Gli sportivi compulsivi. Per loro, l’attività fisica è un modo come un altro per sostenere una precisa routine che conferisce un senso di controllo e di superiorità morale.
I dipendenti dallo sport. L’attività fisica ha una funzione di regolatore dell’umore e di uno squilibrio interno. Finisce però per dominare in modo crescente l’intera vita. È solo in quest’ultima condizione che si può parlare infatti di dipendenza sportiva, definita primaria se ritenuta indipendente da altre patologie, o secondaria, quando è associata a sintomi di sottostanti disturbi alimentari, in cui l’esercizio fisico gioca un ruolo fondamentale nella dipendenza dallo sport. Questa comporta un funzionamento alterato in almeno due aree tra le seguenti:
- psicologico: l’incapacità a concentrarsi su un’attività a causa del pensiero ricorrente all’esercizio fisico;
- sociale o lavorativo: problemi sociali, familiari o lavorativi connessi alla pratica sportiva;
- fisico: sovrallenamento o allenamento nonostante infortuni o parere medico contrario;
- comportamentale: comportamento sportivo inflessibile, stereotipato o mirato all’auto-punizione.
Possono comparire inoltre alcuni sintomi di astinenza, come il desiderio persistente e il tentativo infruttuoso di controllare o ridurre l’attività fisica praticata. O, ancora, il disagio fisico o psicologico in relazione alla riduzione o cessazione delle abitudini di allenamento.
L’identikit di chi dipende dallo sport
Ci sono alcune caratteristiche psicologiche e comportamentali che sono tipiche dei soggetti dipendenti dallo sport. La tolleranza, ovvero l’aumento graduale della quantità di esercizi che finiscono per essere troppi, l’allenamento solitario o l’abitudine a mentire, anche a se stessi, sull’attività fisica effettivamente eseguita. E ancora nutrire motivazioni ossessive rispetto all’attività sportiva: tipico esempio sono il monitoraggio delle prestazioni, il controllo dell’umore, del sonno, del peso, dell’immagine corporea e generalmente problemi di autostima. Non ultimi i disturbi alimentari (anoressia, bulimia) o comunque i comportamenti di controllo alimentare che spaziano dalle diete all’assunzione di integratori o sostanze per migliorare le performance sportive. Se nelle donne sono spesso associate anoressia o bulimia e negli uomini la cosiddetta anoressia inversa, ovvero il timore di perdere massa muscolare, comune a entrambi è la presenza di un comportamento di iper-controllo dell’alimentazione correlato alla dipendenza da esercizio fisico e quindi, in definitiva, di controllo dell’immagine corporea attraverso il peso.