È uno dei motivi che porta più spesso dal pediatra: i consigli degli esperti
È un atto fisiologico, il principale strumento di difesa dell’apparato respiratorio per liberarsi da secrezioni e materiale estraneo, ed è la terza ragione che conduce i genitori dal pediatra.
Nella maggior parte dei casi si tratta di tosse acuta, passeggera, legata a un’infezione respiratoria di natura virale ma «può essere invece la spia di infezioni più o meno gravi come rinosinusiti o polmoniti e può anche indicare la presenza di patologie sottostanti come l’asma bronchiale» come spiega Susanna Esposito, ordinario di Pediatria all’Università degli Studi di Perugia e presidente dell’Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici. Per questo è importante «stabilire il carattere di acuzie o di cronicità di questo sintomo, valutandone le caratteristiche durante la fase acuta, la sua durata temporale e i sintomi associati». Il 10% dei casi di tosse acuta prosegue per 3-4 settimane diventando persistente: a causarla è soprattutto la pertosse. La tosse cronica, che dura oltre 8 settimane, può avere origine da infezioni respiratorie ricorrenti, bronchiti batteriche protratte (PBB) o asma bronchiale e non ha stagionalità. Per affrontare la tosse, è utile far bere molto il bambino, usare umidificatori per ambienti e praticare lavaggi nasali con la soluzione fisiologica per umidificare le vie aeree e, solo in casi specifici quando vi è una sottostante componente asmatica o laringite acuta, l’aerosol con farmaci broncodilatatori e/o cortisonici. Nei casi acuti sono utili i prodotti naturali a base di miele e Althea officinalis. In generale è meglio limitare il ricorso agli antibiotici e l’esposizione al fumo passivo.
Un bambino su tre, in età prescolare, ha assunto nell’ultimo mese un farmaco per la tosse. Nella maggior parte dei casi si tratta di tosse acuta, una condizione temporanea che segue un’infezione respiratoria di origine virale. Ma la tosse può essere anche persistente e cronica e le sue cause essere diverse: naso chiuso, rinosinusite, laringite, bronchite infettiva, tosse psicogena o, raramente, un corpo estraneo. Da qui l’importanza di una diagnosi accurata e tempestiva per comprenderne la natura e garantire una terapia mirata. Dall’idratazione ai lavaggi nasali, i rimedi per calmarla in ogni stagione dagli esperti dell’Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici.