Acidi grassi Omega 3….amici di cuore e cervello, aiutano a ridurre il livello dei trigliceridi e la pressione: come assumerli?
Lidia Rota Vender • Specialista in Ematologia e Malattie Cardiovascolari da Trombosi • Presidente di ALT, Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari Onlus > trombosi.org
C’è un alimento che più di altri può essere un vero toccasana per la salute: il pesce, ricco di Omega 3.
Si tratta di acidi grassi “buoni” che proteggono arterie, cuore e cervello in quanto limitano eventuali infiammazioni nel corpo. Un apporto regolare di queste sostanze contribuisce a ridurre il livello dei trigliceridi nel sangue, a diminuire la probabilità di ictus cerebrale, quella di scompenso cardiaco e di aritmia da fibrillazione atriale.
Non solo, gli Omega 3 riducono la pressione sanguigna negli ipertesi, rendono il sangue più fluido e scorrevole e diminuiscono la probabilità di incorrere in una trombosi. I pesci più ricchi di Omega 3 sono il salmone, la trota di lago, l’aringa, il tonno (il cui consumo, se in scatola, non dovrebbe superare i 170 gr alla settimana), lo sgombro, le sardine ma anche alcuni frutti di mare. La porzione raccomandata per un adulto è circa di 100 gr di pesce due volte alla settimana.
La Food and Drug Administration, però, raccomanda alle donne in gravidanza o che la stanno cercando, alle mamme che allattano o ai bambini molto piccoli, di limitare tale consumo per evitare di incorrere in eventuali danni provocati dal mercurio di cui il pesce, come noto, è portatore. Il mercurio, infatti, potrebbe interferire sullo sviluppo delle cellule, soprattutto cerebrali, dei bambini più piccoli o degli embrioni. Su un adulto, invece, il rischio legato alle piccole quantità di mercurio o di altre sostanze tossiche è decisamente inferiore rispetto al beneficio apportato dagli Omega 3.