Pensare alla nuova stagione come a un’occasione di rinnovamento. Dare un buon ritmo alle giornate muovendosi di più. Scegliere con attenzione i cibi da portare in tavola senza lasciarsi travolgere dalle diete impossibili, ma ispirandosi ai principi del modello mediterraneo per dire sì al gusto e alla salute
di Luisa Castellini con la collaborazione di Katia Naibo • Biologa Nutrizionista • Specialista in Farmacologia e Tossicologia • Humanitas – San Pio X, Milano
C’è chi ha iniziato a pensarci all’indomani della Befana e chi inizia a fare i conti con la bilancia solo adesso. A maggio l’estate è nell’aria: negli sguardi, nei vestiti e nelle intenzioni, vacanze comprese.
Da qui il desiderio di essere – o tornare, per i più nostalgici – al top della propria forma fisica. La tentazione dell’impossibile, soprattutto in materia di diete, è sempre fortissima. Meglio però cogliere l’attimo e trasformare una remise en forme nel la di un nuovo ritmo, più in sintonia con il nostro essere in salute.
Ripartire dalle basi Migliorare i processi di regolazione metabolica aiuta l’organismo ad assimilare meglio i nutrienti e a liberarsi più facilmente di scorie e tossine. Una corretta idratazione, un buon funzionamento dell’intestino e di tutto l’organismo preparano il corpo a rimettersi in moto dopo la pigrizia invernale.
Al parco, in palestra, in piscina: l’importante è muoversi Forse non ci avete ancora fatto caso. Insieme all’acqua, la nuova piramide alimentare mette alla base un pallone, dei pattini e una corda: un invito chiarissimo a muoversi. «Un buon regime alimentare inizia sempre ripristinando l’idratazione e promuovendo il movimento» spiega Katia Naibo, biologa nutrizionista all’Humanitas di Milano.
Non si tratta solo di bruciare calorie – il cui conteggio, tra l’altro, è ormai passato in secondo piano – ma di mantenersi attivi e in salute abbassando il rischio di sovrappeso, obesità, diabete, patologie cardiovascolari senza dimenticare l’effetto sull’umore e il taglio netto allo stress. Fare le scale, approfittare dell’aria aperta per lunghe passeggiate a passo lesto o per tirare fuori la bici dal garage, una nuotata, qualche esercizio a corpo libero in palestra: non è necessario essere dei campioni per mantenere agilità e tono muscolare.
A tavola
No alle diete di “stagione”• Attenzione alle diete che promettono di perdere tanti chili in poco tempo: «di solito si tratta di regimi monotematici, che eliminano grandi categorie di nutrienti» prosegue Katia Naibo. Le diete di “stagione”, quelle all’ultima moda, di solito sacrificano i carboidrati portando l’organismo in squilibrio, cercando di imitare regimi chetogenici bilanciati ad hoc da uno specialista per ognuno. «Togliendo quelli semplici e complessi il corpo ricorre alla riserva di lipidi e così si dimagrisce in fretta: dopo si seguono regimi di consolidamento e, a poco a poco, si reintroducono i vari nutrienti».
Le diete chetogeniche – le più famose sono Dukan e Atkins, l’ultima quella del brodo – non sono adatte a tutti, anzi, sono potenzialmente pericolose per cui devono essere sempre eseguite sotto stretto controllo di uno specialista. Senza dimenticare che spesso i kg persi si recuperano in fretta perché il metabolismo, dopo la dieta, risulta rallentato. Che fare allora?
Sì alla regolarità
Rimettersi in forma in vista dell’estate «potrebbe essere l’occasione per imparare a gestire meglio l’alimentazione che deve darci forza e sostenerci» incalza Katia Naibo, spiegando che più delle pesate e delle calorie contano le buone abitudini. «Le prime due le suggerisce l’OMS: bere e praticare un’attività fisica. Il corpo ha poi bisogno di regolarità e di essere sostenuto durante tutto il giorno».
Smettiamo allora di saltare i pasti e abbuffarci la sera. «Evitare i deficit, i cali di energia, è essenziale perché in un attimo siamo in grado di mangiare quello che ci siamo negati tutto il giorno e spesso anche di più e di peggio». Sì perché il “buco” si riempie con snack, formaggi, dolci, comunque cibi ad alta densità calorica e lipidica, che un piatto completo ma leggero avrebbe tenuto alla larga. Per decidere cosa portare in tavola non c’è che da lasciarsi ispirare dalla dieta mediterranea «celebrata a livello mondiale come migliore modello di alimentazione, capace di influire positivamente sul rischio cardiovascolare». Via libera allora a frutta e verdura fresche, a cereali e legumi. Alle carni bianche (al posto delle rosse e degli insaccati), al pesce: c’è anche spazio per uova e latticini, naturalmente, ma in proporzioni più modeste. Il messaggio è chiaro: possiamo concederci tutto, ma in dosi ragionevoli.