Telefonate, messaggi, appostamenti. E poi, troppo spesso, minacce e violenze. Una relazione finita male o anche “solo” immaginata, può scatenare un crescendo di comportamenti persecutori che costringono la vittima in una quotidianità di stress e paura.
Chi si nasconde dietro l’aggressore? E, soprattutto, come difendersi?
una forma di aggressione psicologica e fisica, come testimoniano i sempre più numerosi episodi di cronaca riportati dai media. Il persecutore, di norma uomo benché stiano aumentando anche le donne, cerca con ogni mezzo di sopraffare la volontà della vittima, di cui la maggior parte delle volte non accetta le decisioni, come la chiusura di una relazione. Lo stalker mette in atto comportamenti insistenti con una costanza e una frequenza tali da diventare persecutori: segue ovunque la vittima, l’aspetta fuori dal lavoro, si apposta sotto casa per ore e ore. Senza dimenticare lo stalking perpetrato attraverso il telefono con chiamate continue, anonime o direttamente minacciose, o i social con recriminazioni e ricatti, magari di diffondere lettere, immagini o video o altre testimonianze personali della relazione finita a parenti, conoscenti o al mondo intero. Tutto questo getta la vittima in uno stato di condizionamento psichico da cui è difficile uscire. Non è una forma d’amore, ma un reato In Italia è previsto dall’articolo 612 bis del Codice Penale, introdotto nel 2009 con la legge n. 38 del 23 aprile, che determina le pene per chi si renda colpevole di atti persecutori. Reclusione da sei mesi a quattro anni per chi, con condotte reiterate, minaccia o molesta un’altra persona in modo da procurarle un perdurante o grave stato di ansia o di paura, tanto da costringerla a temere per la propria incolumità o a cambiare abitudini di vita.
L’identikit dello stalker Secondo diverse ricerche è una persona affetta da un disturbo dell’affettività, che ha sofferto di alterazioni o carenze durante l’infanzia e di perdite recenti nell’età adulta, prima di iniziare a comportarsi come uno stalker. La vittima viene investita di un immaginario che può basarsi su una situazione relazionale reale, che magari si è conclusa di recente, ma anche parzialmente o totalmente immaginata.
I comportamenti dello stalker sono caratterizzati da ripetizione, insistenza e crescente aggressività. La vittima si trova suo malgrado sottoposta a una forte pressione psicologica e vive in uno stato di allerta permanente con un forte stress e una grandissima preoccupazione.
A seconda del carattere e dell’intensità del disturbo, le molestie possono manifestarsi in forme diverse. Negli ultimi anni si sono moltiplicati gli studi sul fenomeno: in particolare sono state distinte due categorie di comportamenti.
> Le comunicazioni intrusive Hanno come veicolo privilegiato il telefono con fiumi di sms e di telefonate, ma sono frequenti anche le email e le “vecchie” lettere, i graffiti e i murales. Lo stalker non riesce a trattenersi da trasmettere messaggi su emozioni, bisogni, desideri, intenzioni.
> I contatti Possono essere di diverso tipo e, come spesso accade, susseguirsi. Lo stalker può “limitarsi” a controllare la vittima con appostamenti o pedinandola, arrivando a conoscere tutti i dettagli dei suoi spostamenti.
Può cercare però anche il confronto diretto presentandosi a casa, facendo irruzione sul luogo di lavoro, importunandola per strada e arrivando in breve a minacce e aggressioni. Di solito è difficile incontrare tipologie di stalking pure: più spesso, purtroppo, alle comunicazioni intrusive seguono i pedinamenti e quindi le azioni, anche e soprattutto aggressive.
Non aspettare a cercare aiuto
Per rispondere alle pressioni psicologiche è bene confidare il proprio disagio a genitori, amici o persone qualificate, cercare sostegno e iniziare a tutelarsi. In molti casi è indicato segnalare alle autorità competenti i comportamenti molesti e immediatamente le minacce e le violenze fisiche e psicologiche.
Il sostegno di uno psicoterapeuta può essere utile quando si sente di non riuscire a uscire dalla fase di sottomissione e si sente messa in pericolo la propria salute fisica e psicologica.
Stefania Puglisi
Psicologo-psicoterapeuta e Mediatore Familiare, Genova > puglisistefania-psicologo-genova.com