colpa delle micropolveri e del rumore?
di Lidia Rota Vender
Presidente ALT Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle Malattie Cardiovascolari
L’infarto è la morte di alcune cellule del muscolo cardiaco causata dalla formazione di un trombo nelle arterie coronarie. Per ogni aumento di 10 mg di PM 2.5 per metro cubo di aria si ha un aumento del 18% di infarti o di disturbi del ritmo del cuore.
Ma non solo: lo smog altera il sistema nervoso simpatico che controlla il ritmo del cuore trasmettendo l’impulso elettrico che lo fa muovere. Interferendo con il ritmo può provocare aritmia o addirittura arresto, con conseguente morte improvvisa o scompenso cardiaco. Su tre morti causate dallo smog, due sono per malattie cardiovascolari, soprattutto negli anziani.
Quindi, che cosa fare? Poiché non possiamo pensare di eliminare completamente automobili e camion, nel frattempo le Istituzioni potrebbero varare l’obbligo di aumentare la quantità di alberi nelle città: essi provvederebbero a depurare l’aria eliminando l’anidride carbonica, restituendo ossigeno, e ad assorbire gran parte delle micropolveri, oltre che a rompere l’onda di trasmissione del rumore. Da parte nostra, l’unica strada è la prevenzione: è efficace nel ridurre almeno 30 casi su 100, e passa attraverso lo stile di vita (alimentazione, peso, attività fisica), ma anche attraverso provvedimenti come quello descritto, o la creazione di aree pedonali, l’incentivazione della diffusione di autoveicoli elettrici, le campagne di sensibilizzazione e di educazione supportate da provvedimenti concreti. La prevenzione attuata in modo interdisciplinare e collaborativo non è una spesa, ma un grande, necessario, urgente e remunerativo investimento per la salute e il portafoglio di tutti.